La comunità dei SOdC di Rocca Maria Madre della Chiesa, Montichiari
Una casa dei Silenziosi Operai della Croce che opera dal 1965 nel campo della formazione e della spiritualità. La presenza di un nucleo comunitario dona vita e vigore, dall’accoglienza, al servizio, alla permanenza come lampada vivente che splende luminosa. La missione specifica dona alla casa accoglienza a chi cerca senso per una vita segnata dalla sofferenza.
La casa con il suo parco è un ambiente raccolto ove vengono realizzati ritiri e incontri di formazione spirituale per vari gruppi, ma soprattutto per gli appartenenti al CVS (CENTRO VOLONTARI DELLA SOFFERENZA); che in questa casa hanno la loro sede.
- Durante tutto l’anno pastorale i vari settori (bambini e famiglie, giovani, adulti, anziani e “gruppo attivo”) si alternano coi loro incontri di formazione e spiritualità con l’appuntamento mensile domenicale.
- Una volta all’anno, la settimana Santa, organizziamo il pellegrinaggio a Lourdes. Un viaggio che rinvigorisce il cuore. Si ripete da oltre quarant’anni. Andare a Lourdes, malati e sani, medici, infermieri, sacerdoti, volontari in tutti i settori, è una esperienza che nasce dal desiderio di incontrare la Vergine dei Pirenei vivendo sotto il suo sguardo il triduo pasquale.
Inoltre la comunità dei Silenziosi Operai della Croce a Montichiari continua a mantenere viva la finalità della stessa secondo gli intendimenti del Fondatore, il Beato Luigi Novarese, che pose tra le finalità della Casa L’ACCOGLIENZA DEI SACERDOTI ANZIANI O AMMALATI della Diocesi di Brescia e fuori diocesi.
Attività molto importante, significativa e concreta svolta secondo il carisma e l’attenzione che il Beato Novarese aveva verso i sacerdoti. Attualmente sono ospiti presso la casa 5 sacerdoti: la vecchiaia, la malattia, la disabilità non sia un ostacolo al loro impegno sacerdotale. Da noi non sono “parcheggiati”, ma accuditi con generosità e amore, possono vivere ancora una dimensione comunitaria e spirituale e dove possibile, esercitano ancora il ministero sacerdotale, unendosi ogni giorno alla comunità nella celebrazione Eucaristica, nella preghiera delle Lodi, Vespro, adorazione eucaristica e Santo Rosario.
Fondamentale è la fraternità che viene a instaurarsi. Come tra Gesù, Marta e Maria avviene una reciprocità di accoglienza (Gesù entra nella casa ed è accolto ma è Egli per primo a ospitare divenendo dono per Marta e Maria), anche i sacerdoti condividono i momenti belli, di festa, di gioco, di incontro e formazione con la comunità…impegnandosi anche nel fare alcuni servizi, piccoli e semplici gesti di accoglienza reciproca.
Per maggiori informazioni visita il nostro sito: www.luiginovarese.org
Oppure contattaci: tel. 0309961238 – email: montichiari@luiginovarese.org
Silenziosi operai della Croce
Scelta di vita consacrata incentrata sull’apostolato verso i malati: questo l’atteggiamento che ci contraddistingue!
Siamo i “Silenziosi Operai della Croce”, Associazione creata nel 1950 dal beato Luigi Novarese in collaborazione con sorella Elvira Myriam Psorulla. L’attenta e delicata preoccupazione verso la realtà, a quei tempi emarginata, dei malati e dei disabili, fu il motore che diede origine alla nostra esistenza come Comunità. Sofferenza del corpo, sofferenza dell’animo, sofferenza dello spirito: ogni aspetto di dolore ha contraddistinto il cammino di Gesù verso la croce e sulla croce e noi abbiamo accolto il dono d’amore immenso del Figlio di Dio come gemma preziosa del nostro campo.
Si può allora capire la “Croce”, ma perché “Silenziosi”? Perché “Operai”?
“Silenziosi” non è sinonimo di “inesistenti”, ma vuol dire essere vigili, in atteggiamento sempre attento e produttivo. “Operai” è parola facile da intuire: è un’azione sempre attiva e presente.
Silenziosi Operai della Croce: essere accanto a chi prova ogni tipo di dolore nel rispetto completo del mistero della sofferenza, nell’accompagnamento e nella valorizzazione di ciò che ognuno possiede. Cosa mai può avere di così prezioso una persona ammalata? Proprio la sua sofferenza che, donata quotidianamente a Dio, rende frutti di Bene e grande consolazione alle anime.
Silenziosi Operai della Croce: un passo dopo l’altro accanto a chi soffre, presenza fraterna e accogliente nella preghiera e nell’umile servizio.
Il fondatore dell’opera è il Beato Luigi Novarese.
Nasce a Casale Monferrato il 29 Luglio 1914, ultimo di nove figli. La sofferenza mette alla prova la sua vita infatti già alla nascita non riusciva a deglutire. A nove mesi il papà muore improvvisamente. A nove anni inizia l’avventura della sua malattia. Una coxite tubercolare ossea destra lo accompagnerà fino a 17 anni, quando improvvisamente, a seguito delle cure a Pietra Ligure, nell’ospedale elioterapico, e alle preghiere dei giovani di Valdocco guarisce miracolosamente.
Gli anni della malattia costituiscono la formazione alla vita. La tempra forte, l’amore materno, una intensa vita spirituale, lo forgiano per una missione tra i malati.
Il desiderio di diventare sacerdote era stato ostacolato dalla malattia, ma non lo aveva mai abbandonato tale desiderio. Fu così che a seguito della improvvisa morte della mamma, avvenuta nel 1935, ebbe bisogno di rinfrancare il corpo e lo spirito, spossato dalla malattia e dal distacco materno. Durante l’estate del 1935 andò assieme ad altri giovani a Diano Marina per una sosta, e qui riscopre la sua missione sacerdotale, curare lo spirito! Aveva promesso alla Madonna di farsi medico in cambio della guarigione, ed in questa circostanza scopre che prendersi cura dello spirito aveva una consistenza ed incidenza maggiore. Nello stesso anno, guidato dal suo direttore spirituale, padre Giovanni Ferro, lascia definitivamente la sua amatissima Casale per andare a Roma. Qui compie gli studi per il sacerdozio, si laurea in diritto canonico, va a lavorare nella segreteria dello Stato Vaticano ed inizia la sua opera per e con gli ammalati, con accanto il suo superiore, mons. Giovan Battista Montini sempre pronto ad incoraggiarlo in questa missione nuova, dare voce agli ammalati, fargli scoprire il senso della loro vita, toglierli dall’isolamento e dalla inutilità per renderli soggetti attivi. Basta sentirsi di peso, scoraggiati, nascosti, con Novarese la malattia, va affrontata, con una visione nuova: le difficoltà sono fatte per essere superate! L’uomo nuovo è l’uomo libero dalle catene che lo soggiogano, anche se il corpo non può spaziare, la persona emerge con tutte le sue possibilità.
Muore il 20 Luglio 1984 a Rocca Priora. Verrà beatificato l’11 maggio 2013 a San Paolo fuori le mura (ROMA). Le sue spoglie riposano a Roma nella chiesa Santa Maria del Suffragio di Via Giulia.